Dopo il Giubileo

Sa esprimere atteggiamenti di serena apertura e pronta disponibilità verso tutti, anche nelle situazioni più complesse e difficili. È disponibile all'ascolto. È sempre pronto ad ascoltare per capire come intervenire nel rispetto dei bisogni e delle esigenze delle persone a lui affidate e in relazione agli ambienti e alle situazioni nelle quali è chiamato a operare. È paziente e aperto. È capace di mantenere la calma in ogni momento sforzandosi di essere promotore di relazioni positive. 

Il volontariato per il cristiano è una delle esperienze nella quale si manifesta e si realizza la carità intesa come amore per i fratelli, risposta al dono ricevuto da Dio: “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri”. Dopo il Giubileo del volontariato, torniamo a parlare dei volontari. Il fenomeno del volontariato ha conosciuto, negli ultimi decenni, un notevole sviluppo, non solo tra i giovani, ma anche tra professionisti e pensionati. Il volontario è una persona che per sua libera scelta svolge attività in favore della comunità e del bene comune.

Il volontario: è serio e responsabile; è cosciente che le persone a lui affidate, spesso in condizioni di fragilità e bisogno, lo considerano un riferimento prezioso durante il suo servizio sa adeguare i comportamenti, le parole e gli atteggiamenti. Possiede spirito di servizio e umiltà. Non è chiamato a dimostrare la propria bravura, ma a servire in modo gratuito i bambini, i ragazzi, gli anziani o gli ammalati a cui sceglie di dedicarsi. 

Il volontario è una persona che non si sente mai “arrivata” e che è invece capace di interagire con tutti, ascoltando in primo luogo le indicazioni e i consigli degli operatori. È ricco di entusiasmo. Gioia ed entusiasmo sono ingredienti indispensabili perché il servizio del volontario possa rivelarsi efficace. È capace di voler bene. 

Mario Usuelli