Continuiamo a cogliere la bellezza della collaborazione
Carissimi, a settembre, come ogni anno, riparte il nostro cammino con un nuovo anno pastorale. L’inizio porta sempre con sé attese, desideri e speranze. Per me sarà il quarto anno come responsabile della nostra comunità pastorale.
Quest’anno porto con me anche una novità: a seguito del trasferimento di don Norberto Donghi, sono stato nominato decano del decanato di Treviglio. È certamente un dono, ma anche un impegno in più, che mi vedrà spesso accanto ai sacerdoti delle comunità di Treviglio, oltre che con voi.
In questi anni insieme ho avuto la gioia di conoscervi meglio, di apprezzare la vostra schiettezza e sincerità nei rapporti, la vostra generosità nel servizio alla Chiesa e agli oratori. Mi piace incontrarvi nei tre ambiti principali della nostra vita comunitaria:
- con la diaconia, nei nostri ritrovi settimanali, dove cerchiamo di concretizzare le indicazioni del Consiglio Pastorale;
- con lo stesso Consiglio Pastorale, che con sguardo ampio e lungimirante sa leggere la vita della nostra comunità;
- con il Consiglio per gli Affari Economici, che con concretezza e saggezza ci aiuta a custodire e valorizzare i beni che abbiamo ricevuto.
Mi sento accompagnato, sostenuto e - lasciatemelo dire - a volte anche un po’ coccolato da voi. Vi ringrazio di cuore per la vostra fede, il coraggio e la disponibilità che dimostrate.
Molti di voi hanno già avuto la forza di guardare oltre i confini della propria parrocchia o frazione per cogliere la bellezza della collaborazione tra comunità: un vero segno di maturità e di fede condivisa.
È chiaro a tutti che i tempi sono cambiati. Le nostre comunità non sono più affollate come un tempo, quando gli oratori e le strutture erano il fulcro della vita sociale e culturale. Oggi ci troviamo con spazi grandi, spesso poco utilizzati, che comportano impegni e preoccupazioni non piccoli: manutenzione, sicurezza, adeguamenti… Eppure, anche se siamo meno numerosi, la nostra fede e il nostro coraggio non hanno nulla da invidiare a quelli di chi ci ha preceduto.
Abbiamo bisogno di compiere scelte nuove, adatte ai tempi che viviamo. Penso soprattutto alle famiglie: spesso stanche, sovraccariche di impegni, lasciate sole a far fronte alle tante richieste della vita quotidiana. Quanti genitori mi confidano la fatica di conciliare lavoro, figli, vita di coppia… e quanto questo pesi sugli equilibri familiari. Come comunità cristiana possiamo e dobbiamo essere loro vicini con aiuti concreti, creando spazi di gratuità e di sollievo.
Le feste patronali che stiamo vivendo siano allora un’occasione per rinvigorire la nostra fede e chiedere ai nostri patroni la forza e il coraggio di continuare a servire il Vangelo nel mondo di oggi.