Giugno: il mese del Sacro Cuore

Il mese di giugno, nella spiritualità cristiana, è tradizionalmente dedicato alla devozione al Sacro Cuore di Gesù: una forma di pietà popolare che vide il suo più grande sviluppo a partire dal XVII secolo, soprattutto grazie alla figura di Santa Margherita Maria Alacoque, monaca e mistica francese dell’Ordine della Visitazione. Ella ricevette delle apparizioni del Signore Gesù, il quale, oltre a chiedere l’istituzione, per tutta la Chiesa, della Solennità del suo Sacro Cuore il venerdì dopo il Corpus Domini, le rivelò dodici promesse rivolte ai suoi devoti: 

  1. «Io darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato».
  2. «Metterò e conserverò la pace nelle loro famiglie».
  3. «Li consolerò in tutte le loro pene».
  4. «Sarò loro sicuro rifugio in vita e specialmente in punto di morte».
  5. «Spanderò copiose benedizioni su di ogni loro impresa».
  6. «I peccatori troveranno nel mio Cuore la sorgente e l'oceano infinito della misericordia».
  7. «Le anime tiepide si infervoreranno».
  8. «Le anime fervorose giungeranno in breve tempo a grande perfezione».
  9. «La mia benedizione poserà anche sulle case dove sarà esposta ed onorata l'immagine del mio Cuore».
  10. «Ai sacerdoti io darò la grazia di commuovere i cuori più induriti».
  11. «Le persone che propagheranno questa devozione avranno il loro nome scritto nel mio Cuore e non ne sarà cancellato mai».
  12. «A tutti quelli che, per nove mesi consecutivi, si comunicheranno al primo venerdì d'ogni mese, io prometto la grazia della perseveranza finale: essi non morranno in mia disgrazia, ma riceveranno i Santi Sacramenti (se necessari) ed il mio Cuore sarà loro sicuro asilo in quel momento estremo».

Proprio da quest’ultima è nata la pratica dei “Nove primi venerdì del mese”, nei quali ricevere la S. Comunione in riparazione delle offese, dell’indifferenza, dell’ingratitudine e del disprezzo con cui è purtroppo ripagato dall’uomo l’ineffabile amore di Dio: di questo, infatti, vuole essere simbolo eloquente l’immagine del Sacro Cuore, di quell’immensa Misericordia che spinse Gesù a donare la sua stessa vita. Così scrisse Papa Francesco nella sua ultima enciclica, Dilexit nos: «Il Cuore di Cristo, che simboleggia il suo centro personale da cui sgorga il suo amore per noi, è il nucleo vivo del primo annuncio. Lì è l’origine della nostra fede, la sorgente che mantiene vive le convinzioni cristiane». Non si tratta, dunque, di un’immagine astratta, di un richiamo puramente mentale: il Cuore di carne assunto dal Figlio di Dio, il Sangue da Lui versato, il suo Corpo offerto in sacrificio sono la dimostrazione concreta circa l’amore senza limiti del Signore, che nobilita ogni essere umano (cf. Evangelii Gaudium 178). In questo mese, vogliamo anche noi trovare nuovamente rifugio presso il Sacro Cuore di Gesù, lasciando che Esso possa riaccendere in noi la fiamma della sua stessa Carità, e rendere il nostro povero cuore sempre più simile al suo. «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero». (Mt 11,28-30)


Atto di riparazione delle offese contro il Sacro Cuore di Gesù, scritto da Papa Pio XI, nella sua enciclica Miserentissimus Redemptor del 1928.

Gesù dolcissimo, il cui immenso amore per gli uomini viene con tanta ingratitudine ripagato di oblio, di trascuratezza, di disprezzo, ecco che noi prostrati dinanzi ai tuoi altari intendiamo riparare con particolari attestazioni di onore una così indegna freddezza e le ingiurie con le quali da ogni parte viene ferito dagli uomini l’amantissimo tuo Cuore. Ricordando però che noi pure altre volte ci macchiammo di tanta indegnità e provandone vivissimo dolore, imploriamo anzitutto per noi la tua misericordia, pronti a riparare con volontaria espiazione, non solo i peccati commessi da noi, ma anche quelli di coloro che errando lontano dalla via della salute, o ricusano di seguire Te come pastore e guida ostinandosi nella loro infedeltà, o calpestando le promesse del Battesimo hanno scosso il soavissimo giogo della tua legge. E mentre intendiamo espiare tutto il cumulo di sì deplorevoli delitti, ci proponiamo di ripararli ciascuno in particolare: l’immodestia e le brutture della vita e dell’abbigliamento, le tante insidie tese dalla corruttela alle anime innocenti, la profanazione dei giorni festivi, le ingiurie esecrande scagliate contro Te e i tuoi Santi, gli insulti lanciati contro il tuo Vicario e l’ordine sacerdotale, le negligenze e gli orribili sacrilegi ond’è profanato lo stesso Sacramento dell’amore divino, e infine le colpe pubbliche delle nazioni che osteggiano i diritti e il magistero della Chiesa da Te fondata. Oh! Potessimo noi lavare col nostro sangue questi affronti! Intanto, come riparazione dell’onore divino conculcato, noi Ti presentiamo — accompagnandola con le espiazioni della Vergine Tua Madre, di tutti i Santi e delle anime pie — quella soddisfazione che Tu stesso un giorno offristi sulla croce al Padre e che ogni giorno rinnovi sugli altari: promettendo con tutto il cuore di voler riparare, per quanto sarà in noi e con l’aiuto della tua grazia, i peccati commessi da noi e dagli altri e l’indifferenza verso sì grande amore con la fermezza della fede, l’innocenza della vita, l’osservanza perfetta della legge evangelica specialmente della carità, e d’impedire inoltre con tutte le nostre forze le ingiurie contro di Te, e di attrarre quanti più potremo al tuo sèguito. Accogli, Te ne preghiamo, o benignissimo Gesù, per intercessione della Beata Vergine Maria Riparatrice, questo volontario ossequio di riparazione, e conservaci fedelissimi nella tua ubbidienza e nel tuo servizio fino alla morte col gran dono della perseveranza, mercé il quale possiamo tutti un giorno pervenire a quella patria, dove Tu col Padre e con lo Spirito Santo vivi e regni, Dio, per tutti i secoli dei secoli. Amen. 

Don Ale Torretta