Riunione del 12 maggio 2025 - La Cronaca

La riunione del 12 maggio 2025 del Consiglio pastorale della nostra Comunità pastorale si è aperta con una riflessione sui seguenti numeri dei partecipanti alla Messa:

  • Fara Gera d’Adda
    8.003 abitanti
    494 partecipanti in media (6,2%)
  • Canonica d’Adda
    4.479 abitanti
    293 partecipanti in media (6,5%)
  • Pontirolo
    4.961 abitanti
    398 partecipanti in media (8,0%)
  • Comunità Pastorale
    media complessiva dei partecipanti
    pari al 6,8% della popolazione


Abbiamo iniziato la riunione recitando insieme la preghiera di invocazione dello Spirito Santo per i Consigli Pastorali, e rivolgendo un pensiero agli eventi dell’ultimo mese: la scomparsa di Papa Francesco e il saluto che parte della Comunità Pastorale è riuscito a dargli durante il pellegrinaggio del 25 aprile e un augurio di un buon pontificato al nuovo Papa Leone XIV.

Don Andrea ha spiegato come sono stati ottenuti i numeri: sono state contate le schede elettorali relative alle ultime votazioni avvenute ormai un anno fa in occasione del rinnovo del Consiglio Pastorale. La percentuale più alta relativa a Pontirolo probabilmente non indica un dato reale a causa di alcuni eventi presenti in Chiesa in quei giorni. I numeri però rappresentano lo specchio della nostra Comunità, una percentuale attorno al 7%, più bassa di Comunità a noi vicine dove si aggira intorno al 15%. 

Questi numeri sono preoccupanti perché spesso le iniziative che si prendono sono rivolte a soddisfare quella stessa percentuale e non sono destinate ad estendersi altrove. Il Don invita tutti a riflettere sul titolo dell’incontro “Verso una Chiesa in uscita: come riscoprire la santa Messa e la bellezza di una comunità accogliente?” e come fare per diventare una Chiesa in uscita. 

Per fare questo si è pensato di proiettare il video dell’Angelus di Papa Francesco del 20 settembre 2020 accompagnato da un piccolo testo riassuntivo che alleghiamo, basato sulla parabola dei lavoratori chiamati a giornata dal padrone della vigna.


A ogni partecipante è stato chiesto di riflettere personalmente sul testo e, come di consueto, si sono formati 4 gruppi per riflettere sulle seguenti domande: 

  1. Cosa ti ha colpito di più del video? Sottolineo nel testo le parti salienti
  2. Come possiamo applicare questi principi nella nostra Comunità?
  3. Che tipo di “strategie” pastorali possiamo attuare per “uscire” come Chiesa? Quali realtà possiamo incontrare?

All’interno di ogni gruppo ognuno ha espresso cosa lo ha colpito di più e insieme si è provato a rispondere.

Ogni partecipante ha sottolineato una frase diversa, alla fine tutti sono stati colpiti dal fatto che Dio chiama sempre tutti e che a volte la ricompensa non è tanto il soldo, ma essere stati chiamati a lavorare nella vigna.

Pensare alle strategie diventa veramente difficili, non ci sono delle risposte “reali” e “funzionanti”, la società è sempre più distratta e svogliata e la fede deve essere il motore della ripartenza.

Alcuni hanno suggerito di attirare più persone attraverso l’arte, il teatro, mettendo in scena momenti come la Natalità o la Pasqua, oppure pensare ad una catechesi domenicale prima della messa per avvicinare maggiormente i bambini. Ogni ipotesi, in questo momento, sembra essere già stata tentata e risultata lo stesso “fallimentare”, in quanto sembra mancare quell’autorità “morale” che coinvolge le persone. Bisogna provare ad interrogarsi su che immagine si dà all’esterno della Comunità?


Ecco in sintesi cosa hanno riportato i vari gruppi.


GRUPPO 1 

guidato da Don Andrea

Le frasi salienti che hanno colpito sono:

  1. La Salvezza è per tutti
  2. La Chiesa deve sporcarsi le mani
  3. Dio ti paga non guardando i risultati, ma la disponibilità
  4. Misericordia: Dio esce a chiamarci perché ama tutti
  5. Dio è più che giusto, con una logica che è difficile da capire perché non è quella terrena dei risultati raggiunti

Le proposte per provare ad “uscire” riguardano la comunicazione e cercare di considerare tutte le fasce d’età, bambini ed anziani hanno esigenze diverse, anche solo semplicemente pensando alla funzione della messa.

Bisogna avere il coraggio di proporre idee forti, anche se possono sembrare poco di tendenza.

Nell’uscire non bisogna dimenticare la propria identità.

Bisogna iniziare a parlare alle persone dopo la messa, trovare momenti di confronto e vicinanza.


GRUPPO 2 

guidato da Ireneo

Le principali frasi riguardano

  1. La Chiesa che si ammala, deve aprirsi per non correre questo rischio
  2. Dio chiama sempre tutti, bisogna andare a Dio attraverso tutte le cose
  3. Dio paga sempre il massimo, un denaro per tutti
  4. Dio non guarda i risultati ma alla disponibilità e alla generosità

Bisogna andare oltre alla Chiesa cosi com’è, la comunità deve essere in cammino e la semplice accoglienza è la testimonianza del cammino.

Bisogna essere disponibili, generosi, avere passione e mantenere uno sguardo aperto per essere testimoni all’esterno.


GRUPPO 3 

guidato da Don Alessandro

Le frasi che sono state riportate sono le seguenti

  1. Dio esce a cercare tutti, nessuno escluso. Dio chiama tutti e sempre, a qualsiasi ora. Dio esce sempre perché nessuno sia escluso. Dio è sempre in uscita.
  2. Dio ama tutti e paga sempre il massimo chi lo segue, il suo agire va oltre la logica
  3. Chiamata e ricompensa. La vera ricompensa è la chiamata stessa
  4. Chi pensa ai propri meriti fallisce

La Chiesa deve uscire anche Lei come Dio e rischiare, bisogna domandarsi se la Chiesa si comporta come Dio in realtà. 

Si tratta di aprirsi agli orizzonti di vita, affinché nessuno venga escluso dal suo disegno di amore. Nell’uscire bisogna restare “umili” sono i piccoli gesti di amore che colpiscono, un sorriso, una parola gentile, in un mondo sempre più “teso” possono cambiare la giornata anche di una sola persona.

Spesso non si apprezza più la bellezza dei momenti, si ignorano le cose fondamentali e ci si preoccupa del superfluo. Bisogna imparare a coinvolgere i giovani per coinvolgere le famiglie.

Oggi a causa dei tanti problemi sociali che affliggono la quotidianità delle famiglie non ci si sente chiamati, chi si trova di fronte alle proposte le ignora non sentendole sue.

Bisogna puntare sui giovani e sulla bellezza di quello che ci circonda rappresentandolo al meglio


GRUPPO 4

guidato da Don Luigi

Dio chiama tutti e chiama sempre attraverso l’ascolto della parola di Dio e i sacramenti.

Attraverso la preghiera bisogna prima illuminarci noi all’interno e arricchirci.

La comunità deve apparire all’esterno per quello che è una Famiglia che non giudica e accoglie sempre i suoi figli con sorriso e gioia. Bisogna chiamare le persone accanto e provare ad individuarle per i propri talenti che possono essere utili ad altri e cercare di coinvolgerle. Bisogna far conoscere anche le varie innovazioni che sono avvenute all’interno della Chiesa, spesso chi non la frequenta l’accusa di retaggi culturali ormai passati e non conosce le aperture che sono avvenute e spesso questo è uno dei motivi che li tengono fuori. Bisogna trasmettere la gioia e la bellezza di appartenere alla Chiesa.


Provare a fare una sintesi della riunione è stato possibile grazie a Don Ireneo.

Innanzitutto si sottolinea che nessuno dei presenti ha una soluzione al problema, ma bisogna imparare a non confondere i numeri della messa con la qualità di essere cristiani. Frequentare la messa e le funzioni e non fare altro non allargherà lo sguardo sull’esterno. Bisogna decidere chi bisogna considerare nelle proprie proposte pastorali se solo quelli che frequentano o andare oltre.

Se pensiamo a Dio come una goccia nell’acqua vediamo che si formano tanti cerchi concentrici. I cerchi più vicini probabilmente sono quelli che vanno sempre a messa e pregano, ma ci sono anche quelli che magari vanno a messa nei momenti importanti di amici e parenti come funerali, matrimoni, comunioni perché comunque vogliono essere vicini a quell’amico o parente durante le cerimonie e anche con la preghiera (chi è veramente ateo non entra in Chiesa.) e in questo caso a Dio conta il cuore e la disponibilità di chi dialoga con lui.

Prima di capire la percentuale del 7% e vedere come aumentarla portandola al 15% per esempio bisogna capire se chi è in quel 7% è veramente dentro.

Bisogna soffermarsi di più sui vari passaggi di vita che accompagnano le persone, nascite, sacramenti funerali e stare vicino a chi in quel momento chiede di essere accompagnato, imparando a conoscere chi abbiamo accanto.

Bisogna imparare ad avere tutti uno spirito missionario, perché o la Chiesa è missionaria o non è Chiesa.


Emanuela Tilotta