Suggestioni d’arte nascosta nella nostra Comunità

La del volto, ruotato di tre quarti verso destra, e la particolarità delle linee del viso, oltre che i colori molto delicati, ricordano il “Madonnone” attribuito a Leonardo da Vinci, o comunque alla sua scuola, custodito su una delle pareti di villa Melzi d’Eril a Vaprio d’Adda. In realtà potrebbe trattarsi più che altro di una suggestione, ma è chiaro che un dipinto di questo genere va indubbiamente analizzato nelle sue caratteristiche dettagliate, senza lasciare nulla al caso. 

Il dipinto è in realtà un affresco che si trova nell’arcata del sottotetto – tra l’altro in un punto raggiungibile solo a gattoni e passando per una angusta apertura – dell’antica chiesa di Canonica d’Adda. Un affresco davvero bello, dai colori intensi, senza dubbio da riscoprire nella sua probabile unicità e singolarità. I lavori che si sono succeduti nel corso dei secoli hanno di fatto coperto e tagliato l’affresco originale, del quale restano – come si vede anche dalle foto qui in pagina – le gambe probabilmente di Gesù Risorto, un altro piede e, come unica figura intera e ancora ben conservata, il volto e il corpo alato di un angelo dalla chioma biondissima e dall’aureola altrettanto solare. Sta contemplando – lo si capisce dallo sguardo – la Resurrezione, un evento unico nella storia e che i vari artisti che si sono susseguiti nella storia dell’arte hanno raffigurato in innumerevoli modalità. L’angelo è un osservatore e rappresenta tutti noi, ammutoliti e stupiti di fronte a tanta maestosità. Questa immagine, forse la meno nota in assoluto, apre il nostro viaggio di ‘Comunità in Cammino’ nelle opere d’arte e architettoniche del nostro territorio: Canonica d’Adda, Fara d’Adda e Pontirolo. Una riscoperta perché tutti possiamo conoscere quanto di bello ci circonda, così da vicino.

E siamo partiti da Canonica d’Adda, località inscindibilmente legata a Pontirolo Nuovo nella sua storia, mentre Fara d’Adda ha avuto una storia pure importante ma meno intrecciata, o perlomeno non così direttamente, con le altre due località della nostra Comunità pastorale. Canonica ha rappresentato a lungo un luogo importante per l’organizzazione della Chiesa sul territorio, ben oltre i confini della nostra attuale Comunità pastorale. Goffredo da Bussero, nel suo ‘Liber Notitiae Sanctorum Mediolani’, ci ricorda che la ‘Pieve di Pontirolo (Vecchio)’ era ‘a capo’, quasi come una diocesi, di una sfilza di località e altrettante chiese. Per la precisione le chiese di Cascina San Michele, Pontirolo Nuovo, Basiano, Cascina Monastero, Brembate, Busnago, Ciserano, Colnago, Concesa, Cornate, Gropello, Fugazza, Grezzago, Levate, Porto Nuovo, Osio Sotto, Portesana, Porto d'Adda, Sabbio Bergamasco, Sforzatica, Trezzo sull'Adda, Treviglio, Vaprio, Verderio Superiore e Verderio Inferiore. Paesi che oggi hanno anche cambiato nome e storia. Nell’antica pieve di Pontirolo il prevosto raggiunse un potere che iniziò a dare fastidio: a un certo punto della storia era affiancato da ventinove canonici (da cui poi derivò il nome attuale del paese di Canonica) e alle sue dipendenze c’erano le già citate 25 chiese, cui si aggiungeva un ospedale e cinque monasteri (lo riferisce lo ‘Status ecclesiae mediolanensis’ del XIV secolo). 

La fortuna finì nell’anno 1577, quando la Pieve venne soppressa e smembrata tra diversi vicariati: Treviglio, Sforzatica-Verdello e Trezzo sull’Adda. Due secoli dopo, nel 1744, l’allora arcivescovo di Milano Giuseppe Pozzobonelli, in una sua visita pastorale annotò che nella chiesa aveva sede la confraternita del Santissimo Sacramento, costituita il 13 giugno 1607. Ma la chiesa di allora non era quella che vediamo oggi: l’attuale fu costruita nel 1755, tra l’altro ‘ruotando’ di 180 gradi la pianta della precedente chiesa preromanica, come ben ricostruito anche su un cartello che si può vedere sull’angolo destro della facciata dell’attuale chiesa parrocchiale di San Giovanni Evangelista. 


Fabio Conti